Rimini | Delitto Mozzate, Monica Sanchi confessa: Ho aiutato il killer
E' stato convalidato nel carcere di Como il fermo di Monica Sanchi, la cameriera di 36 anni di Riccione accusata di concorso nell'omicidio di Lidia Nusdorfi, assassinata il primo marzo scorso alla stazione di Mozzate. La donna, madre di tre figli, rimane quindi in carcere. Davanti al gip Luciano Storaci, Monica Sanchi ha confermato la versione già fornita al pm durante il lungo interrogatorio dell'altra sera che le è costato il carcere. Ha ammesso di avere inviato gli sms alla Nusdorfi utilizzando il cellulare del fidanzato di lei, Silvio Mannina, per attirarla alla stazione di Mozzate dove è stata uccisa da Dritan Demiraj, l'albanese reo confesso. La Sanchi ha anche ammesso di avere chattato con Mannina, per attirarlo a Rimini, dove è stato assassinato dallo stesso Demiraj la sera prima del delitto di Mozzate. La donna sostiene di averlo fatto per fare un favore a Demiraj, con il quale aveva una relazione da un mese e mezzo, ma di non essere a conoscenza dell'intenzione dell'albanese di uccidere Mannina. Dopo quel delitto, la Sanchi ha confessato di avere avuto paura di fare la stessa fine, e per quello ha deciso di aiutare Demiraj ad incontrare Lidia Nusdorfi. (Ansa)